venerdì 27 marzo 2009

Sicurezza stradale: media e politica

L’arrivo della stagione calda, e l’allungarsi delle giornate, provoca effetti che non tutti sono in grado di percepire, e fa si che alcuni fenomeni sociali intensifichino la propria attività. Tra questi il più pesante è quello degli incidenti stradali. Dati incontrovertibili dell’ISTAT dimostrano come il numero d’incidenti stradali aumenti d’estate. Questo a causa di diversi fattori, alcuni riscontrabili matematicamente, altri semplici illazioni in quanto la scienza moderna ancora non studia certe fenomenologie umane e sociali: ad esempio maggiore esposizione alla luce, temperature maggiori, macchie e radiazioni solari, particelle cariche elettronicamente, pollini, ecc…. Ma la causa principale è forse la seguente: un numero maggiore di auto in circolazione, sia di giorno (allungato rispetto all’inverno) che di notte, e un numero maggiore di persone che durante la stagione calda utilizza l’auto.
La stragrande maggioranza di questi incidenti probabilmente è evitabile, e pensandoci bene, oltra ad alcuni già in uso, bastano pochi accorgimenti per migliorare la sicurezza delle strade: auto meno potenti, auto di dimensioni più ridotte, strumenti elettronici che regolano la guida , sistemi che filmano e rilevano il mancato rispetto del codice della strada (scatola nera e altro), piani educativi e mediatici rivolti a tutta la popolazione. Ma la politica, supportata dalla solita attività zerbinante dei media, per adesso non prende in considerazione quelle misure, anche perché ci vorrebbe un coordinamento di tutti i principali governi mondiali (o quanto meno di tutta l’Europa), e relega il problema della sicurezza stradale a due soli argomenti: i giovani, e i drogati. Anche le ultime norme che stanno portando avanti sono relative a quelle due categorie. Un passetto avanti si è avuto con l’iniziare a parlare di scatola nera all’interno delle automobili, ma questa briciola per costruire delle fondamenta su un discorso serio sull’argomento, crolla quando leggiamo il resto dei nuovi provvedimenti e le solite chiacchiere sulla guida in stato d’ebbrezza e sui giovani (attaccare i più indifesi è sempre facile). Questi hanno raggiunto il parossismo circense non tanto con le misure sulle fasce più in erba della popolazione, misure sempre uguali a se stesse, ma con ancor più incredibili e allucinanti psicopatologie della nuova era moderna: se un individuo guida ubriaco fradicio, non riuscendo a biascicare una parola, non reggendosi in piedi, non provocando però incidenti, non starà il carcere al contrario di un altro che magari ha fatto solo un tiro a uno "spinello", non ha provocato incidenti, e nella realtà delle cose risulta pressoché lucido.
L’inasprimento delle pene per i guidatori sotto l’effetto di droghe illegali o legali [*], e il relegare il problema degli incidenti solo a giovani neopatentanti, o al massimo camionisti stanchi, è una vecchia solfa che tutti si sorbiscono bevendo la solita diarrea dal calice dell’ignoranza e degli affari. Le statistiche ISTAT rilevano come solo una piccola parte d’incidenti è dovuta a guida in stato d’ebbrezza (nel 2005 era il 2%), solo una minima parte avvengono durante il fine settimana: certo, magari questo tipo di sinistri risultano più gravi, ma basta guardarci in giro, anche senza nessuna statistica, per renderci conto di come a guidare come bestie non bisogna esser né giovani, né donne, né camionisti, né sotto l’effetto di droghe illegali o meno.
Ma i media zerbinanti, la totalità in questo caso, non si pongono questioni, non si domandano il perché delle cose, non propongono interrogativi, soluzioni o “consigli” ai politici: il problema degli incidenti sulla strada sono i giovani e i drogati. La potenza delle auto, che ormai quasi tutte, anche le utilitarie, raggiungono i 100Km/h in pochissimi secondi, le dimensioni delle stesse, l’ignoranza culturale e civile dei guidatori (in Italia la maggior parte), il non rispetto continuo del codice della strada (velocità, distanze di sicurezza, indicatori di direzione, ecc…), non sono problemi, non sono la causa: dunque non parliamone proprio. E quando si dice “proprio” lo si dice sul serio: qualcuno ha mai visto un TG, o ha mai letto un giornale, dove sono citati questi punti? Mai!, il problema sono i giovani, e gli ubriachi. Ecco perché tutte le norme e le leggi fino ad oggi applicate non sono servite quasi a niente; ecco perché ancora oggi ci troviamo con una quindicina di morti al giorno (senza considerare paralitici e feriti); ecco perché, ancora oggi, l’unica soluzione proposta sono posti di blocco con l’unico intento di trovare “psicoattivi” (chi più chi meno), o al massimo di rilevare la velocità ; ecco perché ci si scorda spesso che c’è gente che si beve una bottiglia di vino e guida perfettamente, altri invece che senza nemmeno aver toccato un Mon Cheri guidano come cani (nel senso stretto della parola).
Ma il mondo è questo: finché non ci saranno sistemi automatizzati che tolgono dalle mani dell’uomo la possibilità di decidere la propria andatura in maniera non coscienziosa e di non rispettare il codice, finché non faranno auto più piccole e meno potenti (che quindi inquinano anche di meno: uniamo l’utile a “dilettevole”), finche le forze di polizia non potranno sanzionare solo e solamente chi commette infrazioni alla guida, finché media e politica non saranno civilizzati, ci troveremo sempre in questo medioevo stradale, in questa strage senza fine.


[*]
Tra le legali l'unica che viene cercata nelle analisi chimiche è l'alcool.

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