venerdì 27 febbraio 2009

Il Mentana che verrà.

Negli ultimi giorni, ovvero da quando s’è allontanato da Mediaset, ci siamo trovati con Mentana che gironzolava tra i vari network (che in Italia scarseggiano come l’acqua nel Sahara); ieri era la volta di Annozero condotto da Michele Santoro. Il povero Enrico sembra che stia andando da studio a studio, per raccontarci e farci presenti del “dramma” professionale che l’ha costretto a una decisione così drastica. Personalmente non ho ancora capito con chiarezza i motivi veri e precisi di tale distacco, e quando i vari giornalisti pongono domande al suddetto, la trasparenza non è mai limpida come l’acqua di fonte, ma torbida e mediata, come a dire: i panni sporchi ce li laviamo in casa. Con Mentana fenomeni di questo tipo non sono rari, la chiarezza e la trasparenza non sono stati punti forti del suo giornalismo, e la dimostrazione sta nel fatto che ogni volta che qualcuno nella sua trasmissione (ultimo il famoso Genchi) gli facesse notare come Canale 5 fosse di proprietà berlusconiana, egli, con una serie di sotterfugi e giri di parole, rimandava al mittente le “false” accuse di campanilismo catodico.
Se la memoria non mi abbandona, qualche anno fa (se non erro intorno alla metà degli anni ’90) quando qualcuno chiedeva ai vari Mentana, Ricci e Costanzo a quale schieramento si sentissero più vicini, essi si dichiaravano in un certo senso di “sinistra”, o quanto meno indirizzati verso quella collocazione: i tre principali uomini Mediaset sarebbero dovuti essere (chissà se lo sono ancora) di sinistra. Sul momento non riuscii ad afferrare a pieno il concetto, mi sembrava confuso, disarticolato rispetto alla realtà. Ma un vecchio proverbio ci aiuta, e non poco: “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Prendiamo ad esempio le due più “grandi” creazioni del “mancino”: il TG5 e Matrix. Il TG5 creato da Mentana, per molti, sarebbe di gran lunga migliore di quello attuale, o quanto meno diverso; personalmente non ho mai trovato grosse differenze: cronaca nera pompata a più non posso, immigrazione intesa e propagandata come insicurezza sociale, caciara politica e interviste in stile “comunicato stampa”, sport, gossip, meteo, cucina, ecc…, tranne che per qualche fievole sfumatura non ho mai trovato grosse differenze tra i tg attuali (con tutti i direttori succedutesi) e quelli “arcaici”.
Passiamo ora a Matrix. Per essere sinceri bisogna dire che Mentana ha trattato non di rado argomenti scomodi: scomodi in Italia, ma che in paesi più civili sarebbero all’ordine del giorno; ha ospitato anche personaggi che difficilmente si trovano nei “normali” circuiti dell’informazione, ma i limiti di quella trasmissione sono gli stessi di tutta Mediaset: il padrone e la sua compagnia.
Gli indicatori di questa padronanza sono vari, ma tutti confluiscono in un’informazione mediocre e parziale, populista e confusa. Tra gli esempi principe c’è la puntata in cui s’è parlato di riscaldamento globale, una trasmissione povera di elementi e personaggi scientifici, ma piena di “controparti” il cui unico perché era quello di negare la correlazione tra rilascio umano di CO2 e global warming: tutta la comunità scientifica tranne che per un esiguo manipolo, da per assunto questa relazione. Oppure ci sono le puntate senza controparte, o con contradditori minori che servivano a guisa di pupazzi per mostrare una parvenza di imparzialità. Ma se le critiche sulle modalità di conduzione possono lasciar il tempo che trovano, parliamo di argomenti. La trasmissione Matrix l’ho sempre ritenuta una versione “giovane” di Porta a Porta di Bruno Vespa, e anche se il target è diverso, i contenuti, nella stragrande maggioranza dei casi, erano gli stessi. Anzi! C’erano giorni in cui le due trasmissioni trattavano contemporaneamente gli stessi temi. E quante volte ci siamo sorbiti le vicende drammatiche di Cogne, Garlasco, Perugia, ecc… Quanti calciatori, veline, “artisti” della TV, cuochi, cantanti, sono stati invitati a trattare argomenti che con “l’informazione utile” poco si conciliano: ma che possiamo farci, per tanti Matrix è meglio di Porta a Porta.
Ma torniamo all’attuale, alle speranze. Adesso che Mentana non sta più in Mediaset, nell’impero berlusconiano si apre un vuoto. Un vuoto che comunque si riempirà presto, verrà colmato con gli stessi arnesi che l’ex direttore utilizzava a suo tempo, insomma: così come le differenze tra vecchio e nuovo TG5 poco si notano, così accadrà anche per il vecchio e nuovo Matrix. Per quanto riguarda Mentana (che secondo me andrà su SKY) si può aprire una nuova strada: quella della libertà intellettuale, quella di un giornalista intelligente che potrebbe apportare col suo lavoro miglioramenti alla nostra Italia. Sempre nei limiti di pseudo indicazioni certo!, ma di sicuro stare al soldo di un personaggio come Berlusconi, per un vero giornalista, è limitativo e opprimente, significa piegarsi alle volontà dell’azienda-partito.

martedì 24 febbraio 2009

L'informazione accantona le ronde.

Le ronde non sono più un problema, o meglio: problema risolto. I media, dopo che ci hanno “informato” per qualche giorno su un argomento di “rilevanza non irrilevante” rispetto all’andamento di una democrazia sana, si sono già dimenticati che l’Italia, per un “breve” periodo, ha dovuto affrontare argomenti di questo tipo. Nell’oblio degli argomenti da dimenticatoio anche per la cosiddetta opposizione, che come al solito, causa forze interne ed esterne, s’impantana in argomenti triti e ritriti come il testamento biologico. Oggi, 24 febbraio 2009, il problema ronde è sparito. Il primo ministro e la sua compagnia potrà anche constatare come quella che loro chiamano informazione di sinistra (ad esempio il TG3 o Repubblica), abbia posto un veto sull’argomento; in più Napolitano se ne uscito con la mancanza di fondi alla ricerca (forse se n’è accorto un po’ tardi), e questo è divenuto l’argomento top da trattare per la stragrande maggioranza di TG e quotidiani. Ma siamo sicuri, che non appena i tempi saranno di nuovo maturi e ci sarà da creare un altro po’ di scompiglio, o non appena si dovranno ri-porre (cosa che avviene con cadenze programmate) le basi per la creazione del neo-totalitarismo auspicato da molti, possiam esser dunque certi che risentiremo parlar di "nuove" forme di sicurezza: ci sarà la solita bagarre, chi dice una cosa, chi un’altra, il PD e l’UDC faranno vedere che sono, chi per un motivo, chi per un altro, all’opposizione e saranno contrari (almeno si spera) a proposte così allucinanti per un paese dell’Europa Occidentale. Di sicuro le pressioni del “lato oscuro delle forza” non accantoneranno mai un progetto del genere, è fondamentale, più piccioni con una fava: strategia della tensione e popolazione impaurita, pseudo-milizie psuedo-armate fedeli al “governo”, riduzione delle libertà personali, sono tutti argomenti molto convincenti, sono come un miele per le mosche, un toccasana per il liberticidio.