lunedì 2 marzo 2009

La terza faccia dell'Italia

Non è difficile osservare, anche senza la mediazione televisiva, un’Italia con varie facce, un paese dalle molteplici sfaccettature. Luci e ombre s’alternano, passato e futuro s’intrecciano, e grazie (o per qualcuno “a causa”) a Riccardo Iacona, abbiamo potuto farci un idea di come lo stivale stia evolvendosi o regredendo. Ed ecco che ci siamo ritrovati ad affrontare due Italie, due facce. La prima era brutta, spenta, buia. Un’Italia dove imprenditori investono tutto il fatturato nella propria azienda, nello sviluppo di tecnologie future e nella ricerca; luoghi dove vengono costruite strutture che riproducono le condizione di temperatura e pressione dello spazio: in modo da testare i satelliti o parti di essi; laboratori che sviluppano valvole cardiache che andranno a rimpiazzare i vecchi trapianti, o materiali ultraporosi in cui verranno fatti crescere pezzi di tessuti umani; imprese che assumono e non licenziano; insomma: un brutto esempio di come le cose non dovrebbero andare mai.
Ma poi, finalmente, dopo interi minuti che imprecavo e mi stracciavo le vesti, ho potuto guardare l’altra faccia, ho finalmente ritrovato l’Italia che, volenti o nolenti, gli italiani hanno scelto: un paese gioioso e vivo, un luogo dove ingegneri e medici, dopo anni di instabilità lavorativa, vengono cacciati dal proprio posto di lavoro; ospedali che tagliano il personale e riducono i letti per la degenza; precari senza diritti; lavoratori mandati a casa perché meno utili della concorrenza a basso costo di altre nazioni; laboratori in oscuri box e confusi scantinati; ricercatori che vanno in Danimarca per lasciar spazio al raccomandato di turno; insomma: questo è il Paese che abbiamo scelto, questa è l’Italia che ha un futuro.
Ma allora mi chiedo: perché ci hanno fatto vedere quel quadretto che tanto non piace al nostro panorama dirigenziale tranne che a qualche sparuto pazzoide? Perché dobbiamo far apparire il nostro paese simile a quei barbari del Nord Europa o del Nord America? Forse la spiegazione sta nel fatto che la trasmissione di Iacona ha delle influenze comuniste, RaiTre è notoriamente comunista, ma non escludiamo che possono esserci anche delle intromissione extracomunitarie, o addirittura rom: meglio quindi esser cauti. Ed ecco perché adesso mi assale un dubbio: non era forse meglio se avessi optato verso una terza faccia, se avessi guardato qualcos’altro? Non era più proficuo se avessi scelto un qualche canale libero, uno dei telefilm che ieri sono andati in onda? C’era di sicuro una vasta scelta: il Dottor Casa, Numeri e Menti Criminali, Ciska. Oppure avrei dovuto optare per una sexycamera o una qualche commediola su SKY; o quanto meno dirigere la mia attenzione sulla magnificenza del cosmo: e ieri c’era addirittura Inter-Roma. Insomma: non è bello vedere che in Italia ci sta gente che pensa ancora di eguagliare o imitare gli incivili nord europei, noi abbiamo nuovi alleati, nuovi modelli: abbiamo Putin, abbiamo Gheddafi, abbiamo i cinesi, i birmani, gli iraniani e i nord coreani, questi sono i modelli da seguire, questo è il futuro.

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