martedì 28 aprile 2009

Uomini, maiali e media

Ecco un nuovo pericolo: per fortuna i media ci aiutano a capirlo e sconfiggerlo. Maiali, maialoni. No, non sono i maiali della fattoria patronale coi loro decerbrati cani da guardia, tutti quelli già li conosciamo, sappiamo quali prerogative hanno, quali danni operano. Questo pericolo riguarda i maiali cattivi che infettano l'uomo: quell’essere superiore. Ma come è possibile? I maiali, una specie così inferiore, che segue solo impulsi e istinti, che attua comportamenti offensivi verso gli elementi più deboli, quella specie aberrante che s'ingozza e pasce piacevolmente sollazzandosi nel fango, quella specie immonda che regola la propria socialità attraverso strutturazioni gerarchiche costantemente attive in ogni forma d’interazione con gli elementi della stessa specie, insomma: com’è possibile che dei maiali possano contagiare anche noi esseri perfetti?
Dopo l'aviaria, ecco la suina.
Avranno ragione i media a pompare a più non posso questa paura? Sicuramente si: i media hanno sempre ragione. E non bisogna dare retta se qualcuno dice che tutti gli italiani, e forse tutti i cittadini europei, hanno più probabilità di morire di cancro, o d’infarto, che non di influenza maiala. Ad esempio, solo in Italia, i 150 morti messicani s’ottengono in 10 giorni d'incidenti stradali: e non sono solamente neopatentati e guidatori sotto l'effetto di sostanze psicotrope, come dicono i media nella loro informazione suina, ma sono tutti coinvolti in questo gioco mortale, nessuno escluso. Tutte queste speculazioni sono però il frutto dei suini che operano contro gli uomini. Naturalmente ai maiali non interessano questi argomenti, non è una prerogativa creare auto leggere, sicure e più piccole: ai maiali interessa sguazzare nel fango, ingrossarsi a più non posso, e infettare noi esseri superiori. I maiali pensano di pensare. Non riescono a concepire e analizzare la realtà se non hanno una guida considerata più intelligente, un punto fermo al quale possono aggrappare i propri "processi logici". Creare prospettive più razionali e meno lesive nei confronti dell'ambiente e della sicurezza, fa parte, per fortuna, del DNA umano; fa parte di un gruppo di vertebrati che utilizza le proprie facoltà cerebrali seguendo le vie più floride, cercando di trovare un senso nelle dinamiche sociali, nei processi naturali. Ma i suini questo non lo sanno. I maiali sono così retrogradi nello sviluppo d’aggrapparsi e spendere tutta la propria vita seguendo delle luci colorate, son gioiosi e godono d’avanti a degli specchietti, a stento sanno chi sono. E' una parte della natura che, per loro sfortuna, non gusterà mai le prodezze del pupone, non troverà mai piacere nell'indossare allo zampone una struttura cristallina formata da atomi di carbonio, non si prostrerà nell’adulazione davanti una brum brum che da 0 a 100 arriva in 10 secondi: poveri pazzi, maiali pazzi. Nel mondo la stragrande maggioranza dei maiali segue le vie dell'irrazionalità, delle pulsioni, delle sovrastrutture mentali; sono costruttori di un mondo triste, un mondo bianco e nero, un mondo sporco simile a un deserto senza vita, un mondo peggiore basato sulle sopraffazioni e sulla forza fisica. Ecco perché il nostro futuro è contro i maiali. Sarà un futuro fatto di tanti bei gol, tanti bei TG e giornali, e tante belle brum brum che bruciano tra le proprie lamiere tanto buon carburante, che da 0 a 100 arrivano in 10 secondi, che superano i 200Km\h, che determinano lo status sociale, un po' come il pavone si differenzia a seconda della livrea del proprio piumaggio. E' questo il mondo che si sta preparando: un mondo nuovo.
Alla faccia dei maiali che sono inferiori a noi esseri umani.

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