mercoledì 13 maggio 2009

L'UDC, Casini e Berlusconi (PdL)


Ieri, a Ballarò, Di Pietro ha fatto delle dichiarazioni che raramente si possono ascoltare dai politici italiani, dichiarazioni che in tre parole portano alla luce la realtà dell’Italia, le ombre di Silvio Berlusconi. Per la precisione ha definito il suo modello come: “razzista, pidduista e fascista”. Probabilmente ci si sarebbe aspettati che gli uomini del sovrano, presenti alla trasmissione, fossero corsi immediatamente in soccorso del proprio leader, parandolo dalle accuse che l’ex PM rivolgeva con tanta disinvoltura e realismo, ma in realtà è intervenuto qualcun’altro, qualcuno che fino a un paio d’anni fa era culo e camicia (ovvero alleato) con l’attuale primo ministro, qualcuno che ha approvato, col suo partito, leggi ad personam, leggi razziste (come la Bossi-Fini), leggi liberticide. Se non ci fosse Casini nell’UDC, probabilmente quello strano partito, che un giorno sta a destra un altro a sinistra, non esisterebbe più. Casini è la faccia pulita dell’UDC, è il viso da bravo ragazzo che la casalinga di Voghera vorrebbe come vicino di casa, è la voce che il “family man” vorrebbe sentire per riempirsi di qualunquismo e buonismo (finalizzato al nulla).
Casini ieri è stato l’unico, visto che Cota e Quagliarello non avevano argomenti, a difendere concretamente Berlusconi e il sistema P2-Media-Politica da quegli attacchi. Attacchi fondamentali, critiche che fanno luce sulla vera forza del monarca. Non è facile che un politico se ne esca con la P2 o col paragonare lo spirito berlusconiano allo spirito razzista, così come non è facile sentire dai media la vera causa delle vittorie di quei personaggi al governo: ovvero il controllo dell’informazione, il lavaggio continuo dei cervelli per far largo ad una sottospecie di intrattenimento, i TG fatti di cronaca nera, gossip, ricette di nonna pina, viaggi e meteo. E se Di Pietro si era comunque limitato a dire che Berlusconi, oltre ad avere uno spirito fascista e razzista, controlla tv e giornali, il disappunto di Casini è servito per evidenziare una cosa sola: l’UDC fa finta opposizione, sembra far parte del gioco piduista e razzista che infanga l’Italia nel sottosviluppo, è un partito creato per poter fare (nelle speranze dei suoi creatori e iscritti) da ago della bilancia tra PD e PdL, acquisendo così tanto potere con poca fatica, che nella concretezza politica è rivolto e alleato al PdL.

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