giovedì 7 maggio 2009

La popolarità del sovrano

Nella repubblica delle banane, e non solo, i partiti più moralisti, quelli per la famiglia, contro le droghe, per la sicurezza, per il nazionalismo, coincidono coi partiti più sottosviluppati, più menzogneri: mafiosi, pregiudicati, collusi, affaristi, ignoranti e mal odoranti propagatori del nulla. La mandria continua a lavar cervelli attraverso i media con notizie inutili e poco importanti per il futuro.
Questo blog ha forse commesso l’errore di sottovalutare gli aspetti familiari del sultano, ha considerato poco produttive per il progresso delle notizie così, le ha criticate, anche quando venivano dalle cosiddette fonti d’opposizione. Tutta la stampa avversa al monarca, chi più chi meno, ha infatti colto la palla al balzo su questa faccenda, l’ha spinta, ne ha fatto un cavallo di battaglia per qualche giorno, al contrario dei cloni (TG1-TG5) che l’hanno sminuita e l’hanno in un certo modo censurata. Ma l’errore del non sottovalutare queste informazioni, può esser smentito da un paradigma molto semplice: agli italiani non interessano gli aspetti personali del re, lo giustificano, lo perdonano, agli italiani (ma non solo) interessano il calcio, le scommesse, le brum brum, e le gnocche mezze nude in tv alle otto di sera. Ecco perché è molto probabile che tutta questa storia, e può esser che questo blog sia stato nel giusto, non abbia scolpito minimamente la popolarità del sovrano, anzi!, è probabile che abbia addirittura aumentato i suoi consensi. Poi non ci si scordi il teatrino di Porta a Porta, dove Vespa ha subito accolto la propaganda del re attraverso quella nauseante ed inutile trasmissione (come d'altronde Matrix): tre ore in cui il gran monarca non solo ha scaricato le sue colpe sulla sinistra e sulla ex-moglie, robe da bambino di sei anni che incolpa gli altri delle sue marachelle, ha potuto anche sciorinare tutti gli argomenti che nell’oggi attirano popolarità: il terremoto, la febbre suina, la FIAT, gli interventi economici, insomma: propaganda allo stato puro, 100% totalitarismo mediatico (non c’era una controparte politica), delle immagini (a cui ormai siamo abituati) che ci si aspetterebbe di trovare in Nord Korea, non certo in Europa.
Europa, vecchia Europa. Modello per comunisti, extracomunitari, negri, rom, ebrei, musulmani, drogati e omosessuali. Il nuovi modelli, quelli che a cui maiali e cani anelano, sono Cina, Russia e Bush: mettetevelo bene in testa.

Nessun commento:

Posta un commento