domenica 3 maggio 2009



I problemi di casa sultano interessano a tutti. Dopo che ci siamo sorbiti quella messa in scena della first lady che si lamenta del marito dongiovanni, adesso il divorzio è sulle prime pagine. Anche la cosiddetta informazione di sinistra (TG3 o Repubblica), che in realtà sono solo berlusconiane moderate, sta cavalcando quest’ennesimo episodio squallido e trash della vita pubblica italiana. Con poco rispetto per i propri utenti, i media devono instillare la loro piatta essenza di morte… morte cerebrale. Non si può sentire qualcosa di utile e fruttuoso per il progresso, critiche costruttive per produrre sviluppo, dobbiamo sorbirci le vicissitudini di veline e leccapiedi, di finte lamentele e finti divorzi. Tutti argomenti che, come Striscia la Notizia ci insegna, non fanno altro che rafforzare la popolarità del sultano, gli danno visibilità, lo portano, nel bene o nel male non ha importanza, sulla bocca di tutti gli italiani. Ma anche se non fossero tattiche pianificate e fosse tutto il frutto di una squallida realtà, ma che razza d’informazione è questa? Perché gli italiani devono sorbirsi questa specie di squallido gossip da fognatura? Perché deteriorare la dignità umana, l’intelligenza dell’homo sapiens? Chissà. La realtà comunque obbliga a distaccarsi da certe forme di bestialità mediatica, esige un discernimento tra ciò che può portare frutti maturi, a ciò che porta solo escrementi tossici.

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