lunedì 1 febbraio 2010

Fini-Giovanardi è "mafiuana"


La "mafiuana" è uno dei primi problemi mondiali perché la marijuana è illegale in tutto il mondo, eccezion fatta per un manipolo di “stati drogati”.
Su Repubblica di venerdì 29 gennaio 2010 è uscito un grafico interessante sugli introiti delle varie organizzazioni criminali, analizzando i “prodotti” in base al giro d’affari. La prima fonte, secondo quanto riportato, riguardava la “marijuana”: con ben 141 “miliardi” di dollari, distaccando di quasi il 50% il secondo business: la contraffazione elettronica.
In alcuni paesi ci sono leggi che cercano di distinguere e ordinare, in maniera più proficua, le varie sostanze psicotrope, tentando di superare il classico minestrone, la classica promiscuità che non fa altro che danneggiare la società (attraverso la disinformazione).
In Italia Gianfranco Fini e Giovanardi hanno impostato la loro campagna elettorale su uno “slogan” efficace quanto lo era il comunismo, i terroristi, gli immigrati e i rom: “la droga è tutta uguale”. Niente di più dannoso. Oggi la legislazione rispecchia in maniera fedele le pulsioni più ataviche dello spirito amorfo: “promiscuità”. Al contrario di quanto avviene in paesi come la Spagna o l’Olanda, dove “l’auto-produzione” per uso personale (poche "piantine" solo se maggiorenni) è legale ma lo spaccio no, o in paesi come l’Inghilterra, dove ci sono tabelle a seconda delle pericolosità, in Italia le droghe sono tutte uguali.
La Fini-Giovanardi (approvata nelle ultime settimane della legislatura 2001-2006, in un provvedimento di finanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino: lol?) è stata la ciliegina sulla torta di un certo tipo di propaganda apprezzata in primis da mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita, ecc… Fini, adesso innalzato da una certa informazione come salvatore della democrazia italiana (si spera almeno sia vero), e Giovanardi, prima UDC e adesso PdL (UDC e PdL sono in pratica lo stesso partito), hanno utilizzato quello “slogan”, e sono stati tra i promotori più accanirti e violenti nel disinformare gli elettori, nel trascinare nel vortice degli spauracchi “povere menti” che oltre ai comunisti, agli islamici, agli extracomunitari, ai rom, hanno trovato un nuovo nemico da combattere col voto: la droga (naturalmente solo quelle illegali: alcool, tabacco, psicofarmaci, caffè, cioccolata, ecc.. non vengono considerate droghe). Informazioni (o legislazioni) di quel tipo sono tra le più lesive che posson esistere, portano solo confusione e ignoranza, e allo stesso tempo sono un aiuto valido alle casse “illecite”, foraggiano una promiscuità perenne tra gente “pacifica” e gente “violenta”, crea sfiducia nelle istituzioni e nell’operato delle forze dell’ordine (coloro che eseguono gli ordini di funzionari e politici).

PS
Emblematico è ciò che si legge sul Giappone:
“Giappone: illegali tutti i preparati contenenti THC dal 1948, a seguito di una legge introdotta dalle forze di occupazione statunitensi alla fine della seconda guerra mondiale.”
Emblematico perché il “proibizionismo” è stato forse il prodotto dello Zio Sam più apprezzato nel mondo, anche da dittature come il nazismo, il fascismo, i soviet o i maoisti, e adesso continua a trovare proseliti anche tra i nemici giurati come l’Iran, la Birmania o la Corea del Nord: dove il traffico di “droga” è punito con la pena capitale.

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