domenica 7 febbraio 2010

Domenica "Festival dell'Handicap"


Considerare i propri “consumatori” come handicappati è un’attività molto frequente tra gli operatori all’interno dei media.
Ogni domenica, nel momento di “prime time” del primo pomeriggio, vanno in onda i cloni: Domenica In e Buona Domenica. La fascia che va dalle 14 alle 15 supera come telespettatori anche quella della seconda serata, è un orario "post-TG", di pranzo “domenicale”, di famiglie riunite e spettatori che lasciano di sottofondo al proprio desinare le tv accese su RaiUno e Canale5.
Oggi l’argomento del dibattito (in genere nel primo pomeriggio trasmettono dibattiti impossibili con ospiti impossibili) era il problema Morgan e la sua dichiarazione sull’utilizzo di cocaina. La clonazione d’oggi era anche nei contenuti oltre che nello stile: si trattava lo stesso argomento. E qual’era questo argomento? Si può tradurre tutto in uno slogan stile Fini-Giovanardi: “No alla droga, si alla vita”, il classico slogan che probabilmente si utilizzava già negli anni ‘20, e che a 90 anni e più di distanza ha prodotto gli effetti opposti: aumento di sostanze psicotrope nuove e diffusione delle stesse, carceri che scoppiano, incidenti stradali che non diminuiscono, mafie che s’ingrassano, e guerre che si propagano (vedi Colombia e Afghanistan).
Il Festival dell’Handicap, che a livello evolutivo è fermo “all’età del ferro”, è una delle migliori casse di risonanza per portare il nulla nelle case degli italiani, è la miglior occasione per deturpar in forma sublimare (termine forse eccessivo) le domeniche della gente, per intaccare i loro processi logici e culturali, per tirarli in una ridda finalizzata all’annientamento del libero pensiero e della cultura. Il Festival dell’Handicap, che oggi aveva come argomento Morgan e la sua “ipotetica” vicinanza alla cocaina, ipotetica perché non si sa se sia solo una messa in scena per aumentare l’audience del Festival di San Remo, è il miglior esempio di clonazione e controllo televisivo in stile Rupert Murdoch, in stile Repubblica Popolare Cinese, in stile Geroge Bush, in stile Berlusconi.
Alle 14:41 precise (non è uno scherzo), sia su Canale5, sia RaiUno, è andata in onda la pubblicità: sincronizzazione totale. Successivamente, finito il teatrino su Morgan, ogni rete s’è occupata dei propri programmi eccelsi: sul primo canale s’è parlato del Festival di San Remo e degli eventuali ospiti, su Canale5 era invece il momento de Grande Fratello e dei suoi concorrenti.

Scrive Geroge Orwell in 1984:
“La birra era l’unica bevanda disponibile nei pub, perché il gin era vietato ai prolet, anche se potevano procurarselo facilmente.”

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