venerdì 8 gennaio 2010

La Padania xenofoba

“Folle strage di cristiani in Egitto”. Questo il secondo titolo principale de “La Padania”, con tanto di foto a tutta pagina nella quale delle croci infiammate ricordano il Ku Klux Klan. Strano, come strano è il suddetto giornale. Non c’è bisogno di ricordare la strage di Castel Voltruno, dove furono trucidati a colpi di kalashnikov sette immigrati africani. Anche quella era una strage xenofoba e razzista, frutto della considerazione che i camorristi hanno degli immigrati. Qualche ben pensante, di puro sangue nordico, potrebbe replicare: “ma quelli erano camorristi, al nord cose del genere non succederebbero”. Giusta osservazione, ma priva di completezza. Bisognerebbe infatti ricordare un paio di concetti fondamentali: il razzismo non conosce frontiere; nel nord si sono verificati, e si verificano spesso, fenomeni di razzismo; l’Italia è unita dal 1861 (quest’anno sono 150 anni); una gran parte di meridionali vivono al nord; i partiti politici, tranne che per le varie leghe, sono gli stessi dal nord al sud; la Lega è alleata col partito del Premier, che a sua volta è editore di Tv e giornali diffusi in tutto il territorio nazionale: una buona diffusione di cultura, modi di fare e vivere. Le responsabilità della Lega, nella xenofobia e nelle tensioni sociali tra stranieri e italiani, sono importanti e consistenti, e sono in tanti, anche all’interno del PdL, a vedere nel partito verdastro una sorte di ricatto perenne nei confronti di Berlusconi & Co. (da qui la Bossi-Fini, o il “reato di immigrazione clandestina”). Se poi si considerano le carenze delle proposte politiche leghiste, che eccetto il cosiddetto federalismo forse non esistono, è facile notare come unica soluzione possibile per accaparrarsi voti quella dell’intolleranza, del nemico, dello spauracchio. Uno spauracchio che però piace tanto anche all’informazione del Premier: quella de Il Tempo, del TG5, del TG1, del TG2, de Il Giornale, di Libero, di Porta a Porta, del Fatto del Giorno, di Matrix, di Panorama, di Focus, ecc...
La xenofobia è terribile. Si potrebbe giudicare una persona basandosi sulle facoltà culturali e mentali? Quale valore potrebbe avere una reputazione basata sui libri che una persona legge? E se si considerassero gli hobby e gli interessi, le pulsioni e le tensioni, quale quadro emergerebbe? Forse nessuno. Perché il giudizio è un qualcosa da xenofobi. Ecco perché, probabilmente, George Orwell dovrebbe forse meditare nello scrivere così:

“Vi si producevano giornali-spazzatura che contenevano solo sport, fatti di cronaca nera, oroscopi, romanzetti rosa, film stracolmi di sesso e canzonette sentimentali composte da una specie di caleidoscopio detto ‘versificatore’. Non mancava un’intera sottosezione (Pornosez, in neolingua) impegnata nella produzione di materiale pornografico”
“Il lavoro pesante, la cura della casa e dei bambini, le futili beghe coi vicini, il cinema, il calcio, la birra e soprattutto le scommesse, limitavano i loro orizzonti.”

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