domenica 17 gennaio 2010

Forgiatori del nulla

Sono loro discendenti, relegando la propria vita ad una possessione continua di giuggiole, specchietti e vetruzzi colorati. Hanno un valore come uomini, ma come strumenti sono fattori negativi. Non conoscono il sole o si nascondono ribelli alla saggezza e al buon senso?
Il succo di elementi che operano senza produrre arte o conoscenze: piazzano solo affari. Con le loro ricchezze si organizzano, fondano città e assembramenti, inventano spauracchi e difendono il popolo dai pirati e dai saraceni, grazie ad svariati media portano confusione in un interscambiabile gioco tra mercato e lettere, amalgamati in una dorata melassa appiccicosa emanante un fetido olezzo. E con loro sono in vendita, quasi fossero prostitute, anche grossi ed eminenti suonatori di cetra e zampogna: ma che senso ha possedere una villa di 10 ettari con tre piscine quando ne basterebbe una da un ettaro con una piscina sola? Perché avere una macchina che arriva a 300 all’ora quando ne basterebbe una che arriva ai 200? Perché in tanti, pur non producendo arte o conoscenze, continuano a succhiare linfa vitale al libero scambio di cultura, alla cultura stessa?

Info:

BeppeGrillo

PuntoInformatico

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